Post dalla pagina Fb di Betty Stocchino |
Post dalla pagina Fb di Betty Stocchino | Post dalla pagina Fb di Stefania Fattori |
|||||||
........................................................................... | ........................................................................... | ........................................................................... | |||||||
Gabriele Germani Ieri notte (notte italiana) un ragazzo bravo in matematica, probabilmente appassionato di armi (pare avesse una maglietta di un canale Youtube di commento alle armi da fuoco) e che aveva precedentemente dichiarato di odiare i repubblicani e Donald Trump, ha sparato al candidato repubblicano. Ucciso uno spettatore e feriti altri due, Trump colpito di striscio all'orecchio destro, gli Stati Uniti nuovamente vittime della loro contraddizione principale. Un paese che per motivazioni storiche ha fatto del possesso delle armi da fuoco parte della propria identità e storia. Gli antenati degli odierni statunitensi hanno usato le armi da fuoco per sterminare la popolazione nativa, per tenere in schiavitù i neri (anche quando questi in alcune contee del Sud erano diventati maggioranza numerica), poi per reprimere il dissenso politico, per risolvere le dispute interne (Nord VS Sud), ma anche per attaccare ogni nemico esterno (dal Messico agli inglesi in Canada, fino alla I e II Guerra Mondiale e poi la Corea e la Guerra Fredda con i vari hotspot delocalizzati nel Terzo Mondo). La vendita di armi costituisce un grande affare e non a caso conta su una potente lobby pronta a difenderla: vorrete mica far danno all'economia? Come sempre, la società funziona con struttura e sovrastruttura, segui i soldi. Arriviamo quindi al paradosso che un ragazzo amante delle armi e registrato come elettore repubblicano decide di sparare al candidato più favorevole alla vendita di armi (e badate bene "più favorevole" perché negli USA non esiste un candidato "contro" le armi). La situazione è caotica, gli USA sono allo sbando, hanno perso gran parte della capacità di tenuta interna, il patto sociale si sta rompendo e la radicalizzazione dei candidati e del dibattito pubblico (con il sempre più frequente ricorso alla violenza) sembra andare in questa direzione. Questa primavera, abbiamo visto la polizia reprimere violentemente le proteste dei ragazzi ProPal e il dilagare di scontri tra gruppi pro-Israele e manifestanti. Precedentemente l'assalto ai palazzi istituzionali e una aggressività verbale dilagante nel dibattito politico, nei commenti social. A me onestamente questa roba ricorda gli ultimi decenni dell'Impero Romano, un susseguirsi di figure deboli, incapaci (e impossibilitate) a restaurare il controllo interno ed esterno, con mille pulsioni centrifughe e centripete: nulla è eterno. |
Yulia Vityzeva La Russia è pronta a fornire gas attraverso l'Ucraina anche dopo il 2024, quando scadrà il contratto corrispondente, ha affermato il vice primo ministro russo Alexander Novak. La questione dell’estensione delle forniture di gas russo all’UE dipende principalmente dal desiderio dell’Ucraina di continuare il transito. L'Ucraina sta valutando la possibilità di sostituire il gas russo con quello azero per le forniture all'Unione europea attraverso il suo sistema di trasporto del gas, ha detto Zelensky in un'intervista a Bloomberg. “Stiamo ora valutando opzioni alternative per l’utilizzo del gasdotto con un altro fornitore di gas, un altro paese. Le trattative sono in corso. Non vogliamo prolungare il contratto del gas con la Federazione Russa. Non vogliamo che facciano soldi qui”, ha detto. Divertente. Semplicemente perché l'Unione Europea sta valutando la possibilità di concludere un nuovo contratto per la fornitura di gas con Gazprom dopo la scadenza dell'accordo sul transito del carburante attraverso l'Ucraina. Come una delle opzioni, si propone di concludere un nuovo contratto tra la società Gazprom Export e una società energetica europea, che acquisterà gas al confine russo-ucraino, lo invierà nell'UE e pagherà il gestore del sistema di trasporto del gas ucraino transito. Per quanto riguarda la possibilità di aumentare le forniture di gas dall’Azerbaigian attraverso il gasdotto trans-anatolico, questa rotta è già congestionata: Baku non ha la capacità di pompare più carburante attraverso di essa. Pertanto, i paesi europei dovrebbero negoziare la fornitura di gas azero attraverso l’Ucraina, il che a sua volta implicherebbe il coinvolgimento della Federazione Russa nello schema di fornitura di carburante. - oOo- Evgeny Poddubny Per coordinare le forniture a lungo termine di aiuti militari a Kiev e l’addestramento dei militanti delle forze armate ucraine, la NATO sta creando un nuovo comando a Wiesbaden, in Germania. Circa 700 militari provenienti dagli Stati Uniti e da altri paesi dell’Alleanza addestreranno i soldati ucraini. Inoltre, la NATO nominerà qualcuno responsabile del sostegno a lungo termine al regime di Kiev. Questo posto sarà ricoperto da un funzionario civile di alto rango che avrà sede a Kiev. Washington afferma che tutte queste iniziative contribuiranno a rendere gli aiuti militari all’Ucraina “meno vulnerabili alle fluttuazioni politiche”, come il crescente sostegno ai partiti di destra nell’UE e il possibile ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti. I falchi guerrafondai stanno proteggendo le loro scommesse rimuovendo molti programmi volti a sostenere l’Ucraina dalla dipendenza diretta dagli Stati Uniti e spostando l’attenzione sull’intero blocco NATO. Se gli Stati Uniti, in caso di vittoria di Trump, decidessero di limitare l’assistenza militare al regime di Kiev, allora altri membri dell’Alleanza dovranno prendere l’iniziativa su questo tema. | Memoria - 1° luglio 1977 - Una sera a Roma ... Non è stato un conflitto a fuoco quello in cui venerdì sera è stato ucciso Antonio Lo Muscio. E’ stata l’attuazione della pena di morte, eseguita con il massimo di barbarie ostentata di cui si poteva fare sfoggio. Lo Stato ha dato spettacolo della sua forza; allo stesso modo in cui la mafia uccide i suoi nemici e li sfregia mettendo loro sassi in bocca. Falciato da più raffiche di mitra, finito a terra a pistolettate quando era già morto; Maria Pia Vianale e Franca Salerno prese a pedate e a pugni, colpite con i calci delle armi. Ma con più strumenti della mafia: in tutte le case si è potuto vedere il cronista che parlava, al telegiornale, sul luogo del fatto, quasi con un piede sul corpo di Lo Muscio, souvenir di un safari. E i fotografi all’ospedale San Giovanni venivano fatti gentilmente entrare a fotografare i volti tumefatti di Maria Pia Vianale e Franca Salerno, un tempo li avrebbero tenuti nascosti, ieri se ne gloriavano. Non importano le contraddizioni della ricostruzione dei fatti. Anzi, vengono quasi ammesse per fare entrare bene nella testa di tutti che lo Stato ha adottato questi metodi e li rivendica. E’ stata un’operazione compiuta dopo un lungo periodo di costruzione di «mostri», dopo che Lo Muscio era stato nominato dal Ministero degli Interni «il capo» dei NAP e Vianale e Salerno erano state investite da tutta la stampa del titolo di terribili primule rosse. Stavano sulla gradinata di San Pietro in Vincoli? Era per attentare al rettore. Mangiavano pesche? Non è detto che fossero pesche, i noccioli potevano essere proiettili di P38. |
|||||||