Questo è un paese di matti

Di Pietro sostiene che Berlusconi è parte sostanziale di una lobby piduista, mafiosa e stragista.

La Repubblica documenta che Berlusconi è un puttaniere corruttore,  inaffidabile e mentitore.

Ignazio Marino accusa l’attuale gruppo dirigente del Pd di non esercitare a sufficienza direzione e controllo sul proprio partito.

Bersani e Franceschini gli rispondono di fatto espellendolo, perché così dimostra di non avere cuore e testa per candidarsi a dirigerlo.

Beppe Grillo si candida alle primarie del Pd per vincerle, sostenendo di voler rimettere in carreggiata un partito che, dopo Berlinguer, “ha coinciso con il nulla”.

Calderoli esulta per l’ennesimo stupro perché lui l’ha sempre detto, qui c’è solo da organizzare una castrazione chimica su scala industriale.

Napolitano, l’imperturbabile, invita tutti a mantenere il confronto nei modi garbati e leali di un corretto linguaggio civile. 

Ma non è come invitare i commensali di un banchetto che si versano veleno nei piatti e si lanciano i coltelli a non mettersi le dita nel naso, a non fare i monelli, a comportarsi come bambini bravi e belli?

Ma se il matto accusa di follia il medico, e il criminale rifiuta il giudice perché comunista e il poliziotto perché forcaiolo, e gli infermieri del pronto soccorso si sgambettano e sabotano tra loro, come può l’arbitro limitarsi a invitare al giro giro tondo e a suonare lo zufolo? 

E chi sarà l’inaffidabile mentitore e chi l’ineffabile candido, chi l’affabulatore visionario e chi l’esortatore bizzarro, chi lo schizzato e chi l’assurdo, chi l’estorsore e chi il danneggiato, chi il traditore e chi il tradito?

Toccherà tenere pronte le valigie per l’espatrio?

Gian Carlo Marchesini