Dopo avere letto Il Giornale, Libero e Il Foglio, Feltri e Belpietro, Ferrara e Jannuzzi in primis, ascoltato Vespa e Minzolini, le dichiarazioni dei vari ministri e portavoce, Cicchitto e Capezzone su tutti, e Berlusconi in gran finale, sgorga dal profondo una modesta proposta, una ballata irrefrenabile e dura:
Aboliamo la magistratura!
(da recitare fervidamente in coro come un laico rosario)
Perché è un corpo dello Stato arcaico e superato, anacronistico e obsoleto, inefficiente e costoso.
Aboliamo la magistratura
Perché è un ghetto di frustrati vendicativi e rancorosi, velleitari e falliti.
Aboliamo la magistratura
Perché è un covo di comunisti invidiosi, di rossi eversivi e livorosi.
Aboliamo la magistratura
Perché è una casta di privilegiati, una corporazione di baroni arcaici e pomposi.
Aboliamo la magistratura
Perché pretende di giudicare anche chi non dovrebbe! Non le sono bastate ancora le perdite subite. Ventisette dei suoi sono stati trucidati: e ancora non si arrende!
Aboliamo la magistratura
Perché certi giudici – non tutti, per fortuna – sono peggio dei preti: abbarbicati come fanatici ossessi a quella che ritengono una missione così sacra da arrivare stupidamente a esporsi fino a immolarsi.
Aboliamo la magistratura
Perché ha la delirante pretesa di voler giudicare e contrastare l’operato della Politica.
Aboliamo la magistratura
Perché è un ostacolo sul percorso di modernizzazione piena dell’impresa, di completamente libera circolazione mondiale della finanza e dell’economia.
Aboliamo la magistratura
Perché non si arrende all’antica sapienza che solo Dio può giudicare, e Santa Madre Chiesa assolvere. (Vedete, anche Marrazzo invece di ammutolire per i sentimenti di colpa, ha chiesto in ginocchio perdono… al Papa!)
Aboliamo la magistratura
Perché osa indagare sull’operato del Moderno Principe, e non riconosce l’inviolabilità sacra delle sue frequentazioni, dei suoi comportamenti, delle sue decisioni.
Aboliamo la magistratura
Perché in principio era la Politica, e ora e sempre così sarà, e la magistratura non può che esserle soccorrevole ancella.
Aboliamo la magistratura
Perché chi ha per scopo e ragione di vita la produzione di ricchezza, non può tollerare cavilli, remore, controlli, palle al piede.
Aboliamo la magistratura
Perché il mondo è sempre andato avanti sulle spalle del più forte, e chi si pone come ostacolo e inciampo va giustamente distrutto.
Aboliamo la magistratura
Perché una giustizia che postuli l’eguaglianza di tutti come preambolo rigoroso e massimo orizzonte è semplicemente letale. E il merito, le capacità, il talento?
Aboliamo la magistratura
Perché impresa, illegalità e crimine sono inesorabilmente intimi e contigui, correlati e congeniali: e i giudici moralisti e tignosi sono catastroficamente dannosi.
Aboliamo la magistratura
Perché è l’ineguaglianza la vera leva del progresso, e chi pretende di livellare tutti e tutto è una frana e una iattura.
Aboliamo la magistratura
Perché il talento, la creatività e l’inventiva, gli appetiti robusti e gli spiriti animali sono nell’uomo fondamentali. E non vorrete mica che sia una burocrazia maniacale e mortifera a ingabbiarli e spegnerli.
Aboliamo la magistratura
Perché se per i magistrati leggi, tribunali e carceri sono le colonne d’Ercole della loro civiltà, per gli imprenditori di razza civiltà vera è invece una irrinunciabile, illimitata libertà.
Aboliamo la magistratura
A meno che non impari a distinguere e a interpretare le leggi quando si tratti di amici, e ad applicarle con rigore e severità per tutti gli altri.
Aboliamo la magistratura
A meno che non capisca che il suo compito principale è quello di far arrestare e rinchiudere gli extracomunitari clandestini e i ragazzotti dei centri sociali che si fanno le canne: non di immischiarsi e pretendere di regolamentare i modi in cui si produce ricchezza, la si governa e moltiplica.
Aboliamo la magistratura
Ecc. ecc.
Gian Carlo Marchesini