Anno Zero di Santoro: uno spettacolo urlante di isterico voyerismo pecoreccio.
Da Storace che si bea della battuta di avere finalmente capito il perché lo spazio aperto agli incontri in Parlamento si chiami Transatlantico, all’insistenza petulante e paonazza con cui Santoro chiede a due volonterose giornaliste improvvisate se sono poi riuscite a sapere il nome di quale politico si celi dietro il sontuoso nomignolo di “chiappe d’oro”, tra interviste genuflesse davanti al verbo incarnato di mastro Corona e mille minuziosi ammaestramenti sui retroscena delle abitudini sessuali dei nostri vip impartiti da trans brasiliane che ricordano vagamente la figura di qualche vecchia zia godereccia e trasgressiva della nostra infanzia, la serata televisiva di Anno Zero dedicata al caso Marrazzo è trascorsa tra ghignate e singulti inverecondi, berciate, evocazioni di sniffate e denunce di soffiate, in un clima tra il ghetto dei minus habens e la lussuria della suburra, finte tirate ipocrite e invidie neanche tanto dissimulate. Una nazione di miserabili plebei frustrati che, grazie ai buoni uffici di una maitresse mai così in gongolante forma adenoidea come ieri sera, si è goduta dal ruffiano buco della serratura televisiva le gesta – festini a base di coca ed esotici trans brasiliani! – di quattro scornacchiati dei del nostro patetico e paesano Olimpo parlamentare romano.
Che desolazione, che imbarazzo, che imbarbarimento regressivo collettivo, che pigia pigia di frenetica isteria sudaticcia del “che schifo! però mi piace tanto… -, che messa in scena delle migliori intenzioni di retorica e roboante denuncia a camuffare il rammarico di non poterci essere, in un gran svolazzare di bigliettoni (5000 euro!), e botte di assegni (20.000!) e auto blu con autista, e richieste di acquisto del video di Marrazzo senza mutande (palle d’oro?) a botte di 200.000, e il Presidente che chiama per complimentarsi, dare paterni consigli e offrire protezione interessata, e i carabinieri mostrati come figuranti di scena incrocio tra due energumeni malavitosi e il gatto e la volpe in azione. Ragazzi, che gran bordello sta diventando un Paese i cui gruppi dirigenti, consapevoli di essere oramai alla frutta e allo sbando, giocano la carta estrema di imbrattare di merda tutto e tutti, nella speranza che, a tratti somatici universalmente travisati, sia possibile farla franca e passare indenni tra la folla come volti idioti tra i tanti. Il peggio è che una trasmissione come Anno Zero – ma si tratta solo di esempio della tendenza e dell’andazzo – da una antica e rispettabile vocazione alla controinformazione e alla denuncia, per libidine di spettacolo e audience, per delirio di irrefrenabile onnipotenza, si è trasformata in una fonte istigatrice al massacro, in leva e ventilatore specializzati nella distribuzione uniforme di escrementi che i culi d’oro dei vip mai come in questo periodo generosamente producono. Spegnere il televisore, mettere la musica giusta, aprire a caso un libro. E poi, dopo una buona tisana, farsi una bella dormita. Dovrà pur passare la nottata.
GianCarlo Marchesini