Domande

Quando in tempo di guerra siamo stati occupati, sottoposti a mille costrizioni e vessazioni, impediti e oppressi; quando c’è stata tolta ogni libertà di azione e movimento, posti in regime di carcere collettivo, trattati come inferiori reietti, allora i migliori di noi si sono ribellati e, malgrado l’enorme divario di forze e risorse, hanno reagito agli invasori, infliggendo loro in agguati e incursioni qualche perdita e danno, provocando in risposta per ogni nemico ucciso rappresaglie e dieci o cento morti tra i propri compagni. Allora gli oppressori si chiamavano nazisti, i ribelli patrioti e partigiani. Ma non è in larga sostanza quanto oggi, e da anni e decenni, succede a Gaza e in Cisgiordania? E quelli che allora furono tra i massimamente danneggiati e oppressi non agiscono ora dalla parte e nella veste dei carnefici? Ed è sufficiente avere subito quei danni infami e tremendi per provocarne oggi di simili e peggiori? Ed è possibile che la storia non abbia insegnato nulla, e si riproponga oggi a parti mostruosamente invertite? E lo stesso popolo che allora fu terribilmente decimato, non si infligge paradossalmente oggi, a ruoli invertiti, ulteriore vergogna e danno? E come può la signora Livny pubblicamente e impunemente dichiarare che non ritiene di accogliere la richiesta di una tregua perché “non esiste alcuna situazione di emergenza umanitaria”? E come si può tacere e consentire, o anche soltanto girare lo sguardo, e la notte tranquilli dormire? Non c’è il rifiuto testardo e bellicoso di Israele a fare qualsiasi concessione di territorio e di almeno parte di Gerusalemme, a causare tanti danni e morti, e a mettere l’umanità intera a rischio di una nuova generale guerra?

E infine: rispetto alle oramai troppe azioni belliche distruttive precedenti, questa non ha in più una valenza di sfida nei confronti dell’unica novità rispetto al passato vera, e cioè l’elezione negli Usa del nero democratico Obama? Ma se Obama, che è campione esemplare della vicenda di un popolo di schiavi che si è ribellato e vittoriosamente emancipato, non reagendo e non pronunciandosi implicitamente avalla, in che cosa sarà consistita la novità vera?