Vecchio e
nuovo.
Studenti in piazza nelle principali città contro
la riforma Gelmini. A Roma violenze e scontri con la polizia. Tg e
giornali sono carichi di documentazioni. Su un impianto già
visto tutto è già detto, ma ci sono almeno due novità
nei commenti. Il tg de La 7 riferisce che la polizia parla di
un migliaio di violenti. Che sia falso è documentato, ma
perché dire un migliaio? Per dimostrare la capacità
delle forze dell'ordine di tenere la piazza? Non mi sembra ce ne sia
bisogno in un paese che ha un poliziotto ogni 400 abitanti. Risulta
piuttosto una imbeccata politica, un suggerimento di qualcuno del
governo poi ripreso dai giornali della destra. Al 'migliaio'
trasecolo, con un fondo di preoccupazione... e uno di ironia, perché
lo trovo un contributo estemporaneo alle commemorazioni dell'Unità
d'Italia: erano mille pure quelli! C'è un'altra radicale
novità, l'ininfluenza della sinistra. Passata dal vetero
moralismo PCI al 'non so che dire' PD, oggi si concretizza nei due
principali indirizzi antiquari di questa area: quello di Bersani
laico in maniche di camicia e quello poetico-mistico di Vendola. Il
primo ci dà un po' di numeri, il secondo un po' di lirica, ma
nessuno dei due ci dà una chiave per capire che succede. Di
primo acchito, per usare un dire a lui consueto, Di Pietro risponde
con la sua efficacia di impatto, ma manca il dopo. La politica, di
governo o di opposizione , è a zero. Una ipotesi da
percorrere, riproposta da Galimberti ne I miti del nostro tempo,
può essere rintracciabile nello scritto di Marramao Dopo il
leviatano, un testo del 2000, 'la politica appare come un
sovrano spodestato che si aggira tra le antiche mappe dello stato e
della società...' Marramao parla di una politica che non
decide più, già sottomessa all'economia, economia che,
a sua volta, oggi è al seguito della tecnologia. Insomma una
politica fuori tempo, o fuori dai tempi della politica. Nei fatti
assistiamo a uno scontro planetario fra politica e tecnologia, fatti
concreti che vedono, più che la vicenda WikiLeacks che è
riconducibile a una fuga di notizie, la risposta dei sostenitori di
Assange, gli amici hacker, contro i siti istituzionali che l'hanno
osteggiato. Altro che una vetrina sfondata! Sia pure solidali fra
loro, singoli e isolati individui indirizzano con efficacia il loro
sapere tecnico contro il Potere, che sappiamo essere un potere di
pochi. Insomma, una guerra fra elite, questo sembra il futuro, dove
non viene solo saltata a piè pari la politica, ma persino la
democrazia intesa come partecipazione non si capisce dove si
colloca.
Ricc S