Cronache di fantascemenza 2024
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Post dalla pagina Fb di
Betty Stocchino




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Betty Stocchino



Il Fatto quotidiano
Alessandro Orsini

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Natalia Carta
Non sto seguendo le olimpiadi per scelta, la decisione di non far partecipare la Russia alle competizioni, mentre ai criminali i$r@.eliani è  stato permesso, mi ha tolto ogni curiosità per l'evento. Sto leggendo, comunque,  diversi commenti sul combattimento dell'atleta italiana con quella algerina e trovo strano come tanti uomini si ergano a difensori delle donne, senza un minimo di informazione sulla reale condizione dell'atleta algerina,  che è  donna a tutti gli effetti dalla nascita e non ha subito nessuna operazione per cambiare sesso. Questa atleta ha affrontato, nella sua carriera, diversi combattimenti, vincendo ma anche perdendo, sempre contro donne e non sarebbe potuto essere altrimenti, visto che anche lei lo è.  Ecco questo è  tutto,  forse la piagnona italiana pensava di salire sul ring e ricevere carezze? La boxe, che piaccia o no, è  questo e dal momento che il peso e tutti gli altri parametri erano nella norma, la sceneggiata dell'atleta italiana mi è  sembrata molto ridicola e strumentale.

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Luciano Consolandi
 
Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione vittime della strage, oggi ha affermato che la responsabilità della strage di Bologna è della loggia massonica. PROPAGANDA 2
L’elenco in parte dei presunti affiliati alla P2 è sensazionale. Tanto per rinfrescare la memoria. Include esponenti di rilievo del mondo politico, tra cui tre Ministri del Governo del democristiano Arnaldo Forlani, in carica al momento della scoperta delle liste, ossia Adolfo Sarti, Ministro di Grazia e Giustizia (DC), Enrico Manca (PSI) al Commercio estero e Franco Foschi (DC) al Dicastero del Lavoro; ex Ministri come Gaetano Stammati (indipendente eletto con la DC), che era stato Ministro delle Finanze, del Tesoro e del Lavori pubblici, e Mario Pedini (DC), già ai Beni culturali e alla Pubblica istruzione. Risultano iscritti inoltre cinque Sottosegretari, 44 tra deputati e senatori (19 DC, 9 PSI, 6 PSDI, 3 PRI, 4 MSI, 3 PLI) e un segretario di partito, Pietro Longo del PSDI.
Molto ben rappresentato anche l‘ambito amministrativo, con 160 alti burocrati ministeriali, 4 questori e 3 prefetti, e quello militare, con ben 195 esponenti: 52 ufficiali dei carabinieri, 9 dell’Aeronautica, 29 della Marina, 50 dell’Esercito, 37 della guardia di Finanza e 6 della pubblica sicurezza. Da mettere in rilievo l’elevato grado ricoperto dagli affiliati: ben 92 ricoprono il grado di generale o colonnello. Tra i carabinieri, 12 generali e 8 colonnelli; 8 ammiragli, 22 generali dell’Esercito, 5 generali della guardia di Finanza nonché 4 generali dell’Aeronautica. Particolarmente pervasiva, poi, la penetrazione nelle agenzie d’intelligence. Risultano affiliati alla P2 tutti i vertici dei servizi segreti prima e dopo la riforma del 1977: Miceli, Maletti, Santovito, Grassini, Pelosi, e molti altri dirigenti come Maletti e Musumeci. Personaggi coinvolti, in quegli anni, nelle indagini sui depistaggi sulle grandi stragi di matrice terroristica. Nella lista compare anche l’ex dominus degli Affari riservati, Federico Umberto D’Amato.
Nell‘elenco figurano l‘ex Presidente dell‘ENI Giorgio Mazzanti (si era dimesso il 15 marzo 1980 in relazione allo scandalo ENI-Petromin, relativo a colossali tangenti sul commercio di petroli con l'Arabia Saudita) e il Vicepresidente Leonardo Di Donna.



Jone D'angelo
  Ieri Crosetto ha fatto un'informativa al Senato. Lasciando perdere la questione Palestinese, che sarebbe veramente da mandare a quel paese, ha anche detto due cose fondamentali.
La prima: ha confermato che l'Italia spende troppo poco in spese militari. La Nato indica di superare il 2% del PIL e lui lo pone come un obiettivo base, da raggiungere il prima possibile: "abbiamo rassicurato i partner rinnovando l’impegno italiano di raggiungere il parametro del 2 per cento."
Poi invece continua a tacere sulle armi inviati all'Ucraina e sui soldi spesi. Siamo l'unico paese che a distanza di due anni non ha ancora detto ai propri cittadini quali armi abbiano mandato a Zelensky e quanti soldi sono stati spesi.
Secondo alcune analisi di Istituti, tra cui il Kiel Institute, l'Italia ha speso più di 5 miliardi solo per le armi. Che poi sono gli stessi soldi che hanno appena messo sul nuovo pacchetto lavoro. Un'indecenza.
Forse sarà anche per questo che secretano tutto. Un pizzico di vergogna?

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Giuseppe Salamone
Zelensky twitta:
"Oggi ho tenuto un incontro con il nostro team per gli affari esteri per preparare nuovi accordi con i nostri alleati. Ci siamo concentrati sugli accordi di sicurezza e sugli sforzi di ricostruzione in Ucraina...."
Mick Wallace gli risponde:
"Hai contribuito alla distruzione dell'Ucraina, hai contribuito alla morte di centinaia di migliaia di ucraini della classe operaia, hai contribuito alla svendita della terra ucraina alle corporazioni occidentali, hai contribuito a una guerra per procura USA NATO. La storia non sarà gentile con te Zelenskyj..."
Ho avuto l'onore di conoscere Mick qualche anno fa. Un personaggio tutto da scoprire e unico nel suo genere. Non le ha mai mandate a dire e per questo, anche se è uno che non si mette a piangere come fanno in molti, ha passato l'inferno e rischiato e continua a rischiare la vita.
Un uomo di cui ce ne vorrebbero a centinaia in tutta Europa!


Sebbene a corto di mezzi e uomini, l’Ucraina ha aperto un nuovo fronte a Kursk invadendo il territorio russo. In sede di analisi, la prima domanda da porsi è perché Zelensky abbia preso una decisione così controproducente: a essere in inferiorità numerica sono gli ucraini e non i russi. I primi non possono aprire nuovi fronti; i secondi sì. Per fare chiarezza, sottoporrò al vaglio della ragione tutte le spiegazioni elaborate dagli ambienti di Kiev nel rispetto del progetto illuministico. Con solerzia da etnografo, ne ho appuntate almeno sei. Tutte hanno in comune una mancanza totale di senso della realtà figlia di una grave forma di megalomania sempre più radicata negli ambienti di Zelensky, Nato e Unione europea. Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, ha dichiarato che l’invasione di Kursk è stata concepita per diffondere la paura nell’esercito russo. L’organico delle forze armate russe consta di 2.210.000 persone circa, di cui almeno 1.320.000 militari. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, non risulta che tutte queste persone siano braccate dalla paura perché mille ucraini sono entrati a Kursk. Dal canto suo, Zelensky ha dichiarato che l’invasione serve per costringere Putin a trattare alle condizioni dell’Ucraina. Il problema è che l’invasione ucraina della Russia non è paragonabile all’invasione russa dell’Ucraina. La prima è piccolissima; la seconda è grandissima. Infatti, Putin non ha pensato di trattare, ma di contrattaccare. La terza spiegazione è che l’invasione ucraina serve a conquistare la centrale nucleare di Kursk per minacciare di farla esplodere nel caso in cui Putin non dichiari la resa senza condizioni. Se una circostanza del genere si verificasse, la cosa più probabile che accada è che Putin dia 24 ore a Zelensky per dimettersi pena un attacco nucleare ad ampio spettro. Tolta la megalomania, balzerà agli occhi che uno Stato senza testate nucleari non può minacciare uno Stato con seimila testate nucleari. La quarta spiegazione è che l’invasione di Kursk serve a ottenere il crollo del regime di Putin. Secondo l’ambiente di Kiev –che include anche i principali quotidiani italiani – Putin sarà isolato dai suoi generali e odiato da tutti i russi per la falla a Kursk. In realtà, l’invasione di Kursk causerà gli stessi effetti della rivolta di Prigozhin: i consensi di Putin aumenteranno giacché i russi odiano la Nato, mica Putin. La ragione è presto detta: i russi sentono di essere attaccati dalla Nato e difesi da Putin. Soltanto chi abbia assunto dosi massicce di oppio ideologico non riesce a cogliere una verità così elementare. La quinta spiegazione è che l’invasione di Kursk costringerà Putin a spostare truppe dal Donbass. In realtà, è accaduto il contrario. Per condurre l’invasione, Zelensky ha dovuto spolpare il fronte ucraino, dove arretra di continuo; Putin, invece, sta difendendo Kursk con il ricorso a nuovi soldati per le ragioni di cui sopra: ha un esercito enorme. Infine, e siamo a sei, Zelensky ha dichiarato di avere invaso Kursk per spirito di vendetta affinché i russi capiscano che cosa significhi essere invasi... Come se non lo sapessero: la megalomania distrugge persino il senso storico. Nel frattempo, i russi continuano a falcidiare gli ucraini in Donbass. Così come Netanyahu fa di tutto per gettare l’Occidente in una guerra con l’Iran, Zelensky fa di tutto per gettarlo nella terza guerra mondiale. Qualcuno gli spieghi che la terza guerra mondiale vedrebbe Cina, Iran e Corea del Nord schierate con la Russia. Un tale schieramento sovrasterebbe persino gli Stati Uniti. Figuriamoci l’Ucraina.