Cronache di fantascemenza 2024
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Sergio Sabbadini
Palestina



Sergio Sabbadini
Il rabbino Isroel Dovid Weiss



Stefano Benaglia
Libri che invecchiano





Mikela Broggio



Alessandro Orsini
L'Iran non è così debole, ma non vuole la guerra


Betty Stocchino
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Quando ti svegli la mattina
e ti arrovelli per un problema che ti assilla,
mettilo in prospettiva con la vita
di un normale palestinese,
che se pensa: Ah terra mia,
rubata da questo asfissiante Israele,
sta commettendo un reato di lesa maestà,
contro un padrone tormentato
da fantasmi e da cattivi pensieri
per tutti i massacri che ha consumato
per essere sicuro di sterminare
tutti quelli che non credono
che questa terra è solo loro.
Infatti 3000 anni fa gliel’aveva promessa
il loro Dio.
Così sono decenni che il palestinese
è ucciso con rabbia,
perché resta attaccato
alla terra dei suoi avi,
dei suoi antichi condottieri,
dei suoi profeti.
E gli altri stanno a guardare
perché è bello vedere
uno che soffre e non ha difesa.
È bello vedere bambini
che giocano alla guerra
e sono assassinati dai cecchini
e madri che partoriscono
in ospedali che sono rasi al suolo.
E i padroni del mondo
stanno a guardare:
Bene! Imparate,
può capitare a ognuno di voi
se vi permettete di criticare.
E intanto plaudono
alla distruzione di scuole
biblioteche università:
sanno bene che la cultura
distruggerà il potere del denaro.
Allora quando vi svegliate
siate felici dei vostri piccoli problemi
e dedicate un pensiero
alla povera gente
che si trova nei maledetti crocevia
della violenza del potere.

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Il rabbino Isroel Dovid Weiss ricorda che le azioni di Israele in Palestina sono una violazione della fede ebraica: Nella nostra religione uccidere e rubare sono proibiti. Israele costruisce il suo stato togliendolo agli arabi. Ecco perché stiamo piangendo al fianco dei palestinesi.
Ebraismo e sionismo sono diversi l’uno dall’altro come la terra e il cielo: l’ebraismo consiste nel sottomettersi a Dio Onnipotente, mentre Il sionismo di oggi è il nome di un nazionalismo estremo che mira a possedere tutto ciò che riguarda la formazione di una nazione. È l’ideologia primaria che ha guidato la fondazione di Israele.
Il sionismo si è formato con l’ascesa generale dei nazionalismi nell’Europa dell’Ottocento, che ha portato a pogrom e forme estreme di violenza contro le popolazioni ebraiche residenti, come movimento per la protezione degli ebrei
Tuttavia il sionismo che ha preso piede e che prevale oggi è un movimento coloniale che stabilisce uno stato di apartheid in cui gli ebrei hanno più diritti degli altri.  La nostra storia ci insegna quanto possa essere pericoloso tutto ciò. L’espropriazione e l’occupazione palestinese ha corrisposto ad un progetto per la separazione sistematica dei palestinesi dalle loro case e l’uno dall’altro, con espulsioni e massacri di palestinesi, distruzione di antichi villaggi e uliveti, famiglie che vivevano a un miglio di distanza l’una dall’altra separate da posti di blocco e muri, a bambini che tenevano le chiavi delle case da cui i loro nonni erano stati esiliati con la forza.
Qualcuno dice con orgoglio che i sionisti sono democratici, ma quando guardiamo come trattano gli arabi e i musulmani direi che questo è abbastanza ridicolo. L’antisionismo non è un pensiero violento contro lo stato di Israele, ma un movimento di avversione alla creazione dello stato di Israele nei territori palestinesi con metodi violenti e illegali.
Attraverso la nostra comprensione della sicurezza ebraica e dell’autodeterminazione, siamo arrivati a vedere che il sionismo è una risposta falsa e fallita alla domanda disperatamente reale che molti dei nostri antenati hanno affrontato su come proteggere le vite ebraiche dall’antisemitismo omicida in Europa.

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I libri antichi si degradano nel tempo e rilasciano molecole aromatiche come il benzaldeide, che ha un profumo simile a quello della mandorla, la vanillina, che ricorda la vaniglia, l'etilbenzene e il toluene, che conferiscono una nota dolce, o il 2-etilesanolo, con un aroma leggermente floreale. C’è una molecola, il furfurolo, che aumenta la sua concentrazione nei libri quanto più sono vecchi. Anche questa molecola ha un odore di mandorla, ed è più abbondante nelle pagine fatte di cotone o lino piuttosto che in quelle di cellulosa. Viene usata per datare l’età dei libri.
Le pagine dei libri antichi ingialliscono con il tempo. Questo fenomeno è legato alla lignina, una molecola presente nel legno, che si decompone in acidi e degrada la cellulosa. Le pagine dei libri moderni contengono meno lignina proprio per evitare il deterioramento.
Quindi, la prossima volta che visiterai una biblioteca, pensa che ogni libro non offre solo una storia, ma anche un profumo unico e irripetibile.

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Tutto ben programmato.
Il cane a sei zampe, lo scorso aprile aveva siglato un accordo di fusione tra la sua controllata del Regno Unito e la britannica Ithaca Energy, per l'88% di proprietà di Delek Group. La sinergia con Ithaca Energy si pone come obiettivo la produzione nel Mare del Nord di oltre 100mila barili di petrolio al giorno a breve termine (senza dimenticare le 6 concessioni off-shore che Eni ha acquisito direttamente dal governo macellaio sionista, gas per lo specifico) e di oltre 150mila entro il 2030. L' ennesima conferma della volontà dell' azienda di continuare con il suo "business as usual" fossile a danno del clima e dell' ambiente, in questo caso aggravato dal rapporto con una società, Ithaca Energy, i cui proventi del 2023, oltre 350 milioni di dollari, sono stati trasferiti quasi interamente a Delek Group, complice del genocidio del popolo palestinese.
Delek Group assicura servizi per sostenere il mantenimento degli insediamenti israeliani e, sempre negli insediamenti, impiega risorse naturali, in particolare acqua e terra, per scopi commerciali.
Recentemente sono emerse prove che dimostrano come il gruppo Delek abbia legami con l' esercito sionista. I veicoli delle forze di difesa (IDF) hanno potuto rifornirsi di carburante presso centinaia di stazioni di servizio di proprietà Delek Israel, un' altra delle filiali di Delek Group.
ENI ha una forte relazione di affari con una società che di fatto sta contribuendo a finanziare la guerra in Medio Oriente.
Tutto ben studiato da anni..
Tutto ben programmato. Interessi economici come da manuale.

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antimilitare
Chiamata per l’incontro internazionale contro il servizio militare e per il rifiuto di ogni militarismo (Germania, Amburgo, 15-16 Novembre 2024)

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L’Iran ha lanciato 180 missili contro Israele, quasi tutti intercettati dalla difesa aerea israeliana e americana. Le domande cui rispondere sono numerose.
La prima è se la difesa aerea israeliana sia così potente come viene ritratta dai media italiani. La risposta è no. Gli Stati Uniti intervengono sempre per abbattere i missili iraniani perché “Iron Dome” non riesce ad abbatterli tutti. Circa la metà dei 320 missili e droni lanciati dall’Iran contro Israele il 14 aprile scorso sono stati intercettati dalla contraerea americana. La prima ragione per cui Biden aiuta Netanyahu è che Israele non potrebbe difendersi da solo. Israele ha un’immagine di forza smisurata perché combatte da molti anni contro nemici debolissimi. Il bombardamento con cui Israele ha ucciso Nasrallah a Beirut è stato il più facile del mondo. Israele ha usato gli aerei più avanzati per bombardare una città senza difesa aerea. Per non parlare dello sfoggio di potenza d’Israele a Gaza, una città completamente indifesa. Tutto questo accresce quei pericolosi complessi di superiorità che inducono l’Occidente a sottovalutare i propri nemici, com’è accaduto con la Russia in Ucraina. La seconda domanda è se l’Iran sia militarmente inoffensivo. Molti commentatori, parlando dell’attacco, hanno assicurato che l’Iran è una potenza militarmente ridicola. Sono giudizi avventati per due ragioni.
In primo luogo, l’Iran non ha voluto infliggere danni reali a Israele. Tant’è vero che l’Iran ha anticipato agli Stati Uniti traiettoria e orario di lancio dei missili. Era già accaduto il 14 aprile scorso. In quell’occasione, fu l’Oman a svolgere il ruolo di “messaggero”. A ciò bisogna aggiungere che l’Iran ha bersagliato i siti militari, dove i governi concentrano la contraerea. Nessuno di noi può sapere se l’Iran abbia utilizzato i suoi missili più letali. In secondo luogo, l’Iran non ha lanciato i missili in “stile israeliano”, cioè, a caso contro i civili. L’Iran non ha bombardato Tel Aviv come Israele bombarda Gaza. La terza domanda è la seguente: se l’Iran sparasse senza preavviso contro tutte le città israeliane, quante vittime causerebbe? È possibile che i missili dell’Iran siano davvero inoffensivi. Nessuno può saperlo. Ad ogni modo, il fatto che gli Stati Uniti siano così preoccupati da una guerra totale con l’Iran induce a ritenere che abbiano alcuni timori fondati circa l’arsenale iraniano. In assenza di conoscenza, è meglio tenere a freno i complessi di superiorità tipicamente occidentali.
La quarta domanda è se l’Iran voglia una guerra con Israele e gli Stati Uniti. La risposta è no. Gli analisti afflitti dai complessi di superiorità dell’Occidente pensano che l’Iran stia evitando una grande guerra perché è debolissimo. In realtà, il primo problema dell’Iran è che non può conseguire nessun bene politico con la guerra. La guerra è un mezzo per raggiungere un fine, ma i quattro fini cui ambisce l’Iran sono irraggiungibili. Il primo è il ritiro d’Israele da Gaza; il secondo è il ritiro d’Israele dalla Cisgiordania; il terzo è la nascita di uno Stato palestinese; il quarto è la fine dei bombardamenti israeliani contro la Siria e il Libano. Per raggiungere uno soltanto di questi fini, l’Iran dovrebbe: 1) inviare centinaia di migliaia di truppe in Israele attraversando Paesi ostili; 2) sconfiggere l’esercito israeliano e quello americano; 3) rovesciare il governo Netanyahu e sostituirlo con un governo filo-iraniano. I missili non consentono di sostituire un regime nemico con uno amico, a meno che non carichino testate nucleari. Di contro, Israele è in una posizione di forza rispetto all’Iran perché può conseguire almeno un fine: il bombardamento dei siti nucleari. Israele può ottenere qualcosa con la guerra; l’Iran niente. Ne consegue che l’Iran perderebbe qualunque tipo di guerra prima ancora di combatterla giacché la guerra è un mezzo per raggiungere un fine. Senza fini da raggiungere, la guerra diventa soltanto un costo inutile. L’Iran può soltanto resistere per continuare a esistere.
E Netanyahu? Netanyahu prolungherà la guerra che ha causato la sua resurrezione politica. Se si votasse oggi, i sondaggi dicono che sarebbe il leader più votato con il suo partito, il Likud. Tuttavia, le elezioni sarebbero vinte dall’insieme dei partiti di sinistra. Grazie al bombardamento del Libano, il governo Netanyahu ha ottenuto l’appoggio di quattro nuovi parlamentari guidati da Gideon Saar. La guerra ha portato a Netanyahu voti, armi americane e un ampliamento della maggioranza di governo. Netanyahu avrebbe potuto uccidere Hismail Haniyeh in Qatar, ma ha voluto ucciderlo a Teheran. Netanyahu cerca una guerra con Teheran perché Israele è troppo debole per l’Iran. Biden sarebbe costretto a intervenire. La debolezza è la vera forza d’Israele.

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guerra

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